Alan Turing: il pioniere dell'Intelligenza Artificiale

A più di 100 anni dalla nascita di Alan Turing, il 23 giugno 1912, riflettiamo ancora sull'apporto straordinario che ha saputo dare all'Intelligenza Artificiale. Turing è indiscutibilmente tra i personaggi che, con le loro intuizioni e modelli, hanno contribuito alla diffusione dell'Intelligenza Artificiale, essenziale per il supporto alle aziende moderne e, anzi, è considerato da molti il padre dell'informatica e dell'Intelligenza Artificiale.

Il comandante Alastair Denniston era a capo del Government Code and Cypher School dal 1919. Durante i suoi venti anni di onorata carriera nel servizio criptoanalitico, aveva visto pochi volti nuovi, complice la bassa retribuzione e un lavoro tutt’altro che entusiasmante.
Nell'estate del 1938, alle soglie del secondo conflitto mondiale, Denniston si trovò davanti un gruppo di menti eccelse, invitate per essere selezionate per la più grande opera di spionaggio della storia. Tra queste, arrivato con un transatlantico da oltreoceano, si presentò un matematico che incarnava i peggiori timori di Denniston: Alan Turing.
Molti colleghi della GC&CS consideravano i matematici strani e fuori dalla realtà, dunque poco utili alla causa. Denniston ancora non sapeva che quel matematico sarebbe riuscito laddove le armate di sua maestà avrebbero fallito.
L'obiettivo del team era decifrare il sistema di comunicazione tedesco Enigma. Per rispondere ai messaggi cifrati degli avversari, Turing sviluppò la Bomba, una macchina elettromeccanica nata grazie alla collaborazione con un gruppo di crittografi polacchi. Partendo da frammenti del testo originale cifrato, la macchina era in grado di elaborare le possibili soluzioni all'enigma, scartando rapidamente molte combinazioni insensate.
La decrittazione avvenne anche grazie a Colossus, il primo computer programmabile elettronico della storia. Composto da circa 100.000 pezzi, 19 chilometri di cavi e 100 cilindri numerati, Colossus riuscì a decifrare i codici tedeschi, contribuendo in modo determinante alla sconfitta dei sottomarini U-Boot di Hitler e alla svolta del conflitto in favore degli Alleati.

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, ci furono evoluzioni nel pensiero e negli sviluppi informatici, in gran parte grazie a Turing. Nel 1950, Turing pubblicò l'articolo "Computing Machinery and Intelligence", affrontando il tema più avanzato di quegli anni: l'Intelligenza Artificiale.
Formulare una definizione era complesso, così Turing propose un test, noto come "Test di Turing" o "Imitation Game", per valutare la capacità di una macchina di comportarsi in modo intelligente, cioè "umano". Il test prevedeva che un giudice comunicasse tramite un terminale con due entità: un uomo e un computer. Se il giudice non riusciva a distinguere tra i due, il computer era considerato "intelligente". Questo concetto aprì la strada alla creazione di modelli matematici e algoritmi sempre più sofisticati.

Dal 1940, la disciplina scientifica dell'Intelligenza Artificiale iniziò a svilupparsi concretamente. In quegli anni, grazie a una particolare convergenza storica e scientifica, si assistette a importanti scoperte.
La neurologia scoprì che la struttura interna del cervello è composta da una rete di neuroni che trasmettono impulsi elettrochimici. Norbert Wiener sviluppò le teorie cibernetiche di controllo e stabilità di reti elettriche, Alan Turing la teoria del calcolo, e Claude Shannon la teoria dell'informazione. Nacque così il quesito: si può costruire un cervello elettronico? Da questo impulso emerse l'idea di una macchina pensante, capace di compiere azioni umane, imparare e parlare come un essere umano. Senza i ragionamenti di Turing, probabilmente non saremmo arrivati fino a questo punto.
Il lavoro di Turing ha gettato le basi per l'Intelligenza Artificiale moderna. Le sue intuizioni continuano a influenzare e ispirare la ricerca e l'innovazione, rendendo possibile lo sviluppo di tecnologie sempre più avanzate che supportano le aziende e migliorano la nostra vita quotidiana.