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AI, tech e tennis. Un nuovo modo di scendere in campo

Entertainment & Hospitality Intelligenza Artificiale
a man is hitting a tennis balls with a tennis racket surrounded by bubbles, against a blue sky with clouds

Grandi campi di terra rossa, veloci palline gialle, atleti sempre più preparati e… Intelligenza Artificiale. Se vi state chiedendo cosa ci fa l’AI nel mondo del tennis, mettetevi comodi e preparatevi a scoprire come la tecnologia sta scendendo in campo anche in uno degli sport già antichi di sempre. Infatti, anche se la stagione tennistica non è ancora conclusa, possiamo già annoverare il 2023 come l’anno dell’introduzione massiva dell’AI nel tennis. Da tanto si sente parlare di tecnologia utilizzata per migliorare le performance degli sportivi. Non fanno più notizia le app collegate ai sensori presenti sulle racchette in grado di tracciare i punti di impatto e le traiettorie dei movimenti per suggerire il gesto atletico ottimale, le analisi degli scambi per identificare le percentuali dei rimbalzi in determinate aree del campo e per suggerire nuove strategie di gioco. E nemmeno gli strumenti in grado di analizzare grandi quantità di dati per supportare gli atleti nel recupero dagli infortuni. A dimostrare la pervasività della tecnologia anche nel tennis è il fatto che le recenti applicazioni siano sempre più a uso e consumo del grande pubblico e delle attività a supporto dei grandi eventi.

Wimbledon è IL TORNEO anche per Machine Learning, Image processing e NLP

Giusto rendere l’idea della dimensione del fenomeno, nel corso dell’ultima edizione di Wimbledon, il torneo emblema del tennis, sono stati effettuati dei test, in collaborazione con IBM Watsonx (software utilizzato principalmente a supporto dell’ottimizzazione delle imprese), per generare automaticamente dei commenti relativi agli scambi appena conclusi grazie all’elaborazione delle immagini e all’apprendimento delle dinamiche basato sull’analisi di molte ore di match date in input al software. Questa tecnologia offre la possibilità di generare indicatori in tempo reale e di analizzare il match in ogni minimo dettaglio fornendo informazioni extra a chi fruisce dell’evento dai vari dispositivi. Per il momento, come annunciato da IBM e dal torneo, l’obiettivo non è quello di andare a sostituire un cronista esperto, in grado non solo di cogliere ogni dettaglio dell’azione, ma anche di trasmetterne le emozioni, di ricostruire il contesto, facendo sentire lo spettatore parte integrante dello spettacolo stesso. L’attuale vantaggio principale offerto da IBM è quello di poter commentare automaticamente un’azione in elevato numero di lingue diverse, ampliando così l’accessibilità all’evento stesso.

Dall’occhio di falco alla sostituzione dei giudici di linea

È proprio di quest’anno anche l’annuncio dell’ATP dell’introduzione, a partire dal 2025, della tecnologia Electronic Line Calling Live (ELC Live) su tutti i campi del circuito principale. Si tratta di una pietra miliare per il tennis che automatizza così le chiamate degli "out" sollevando da responsabilità e rischio di errori i giudici di linea. Il primo esperimento ufficiale risale alle Next Gen ATP Finals di Milano del 2017, ma questa tecnologia ha preso definitivamente piede dal ritorno alle competizioni post-covid, anche per ovviare alle problematiche legate al contatto fisico. Questa scelta ha l’obiettivo di garantire una coerenza di arbitraggio tra tornei, campi e superfici. Dalle prime analisi è emersa una crescita della precisione delle chiamate e una notevole riduzione del condizionamento delle scelte arbitrali sui match. Da questa necessità era derivata l’introduzione dell’occhio di falco (Hawk Eye) negli US Open del 2006. La tecnologia di tracciamento ad alta velocità, ideata nel 2001 da un team di ingegneri della Roke Manor Research Limited, viene oramai utilizzata in tutti i principali tornei di tennis di livello internazionale per risolvere le controversie inerenti alle chiamate di linea. Pensato inizialmente pensato per meri scopi televisivi, il sistema tecnologico di triangolazione di immagini consente di ottenere una riproduzione video della proiezione della traiettoria della pallina. Nel tempo la possibilità di usufruire di questa tecnologia è stata estesa anche ai giocatori in campo, con un numero stabilito di chiamate per match. Stando a uno studio pubblicato qualche anno fa, il margine d’errore del sistema può variare trai i 2 e i 4 millimetri nello stabilire l’esatta posizione in cui si trova la pallina da tennis.

L’AI per l’allenamento anche da casa

I progressi dell’intelligenza artificiale sono stati introdotti anche negli strumenti di allenamento virtuale per giocatori di tutti i livelli che stanno spopolando sul mercato. Uno dei più efficaci e utilizzati è Sense Arena, che utilizza la realtà virtuale per consentire ai giocatori di simulare situazioni reali di tennis. In particolare, il prodotto supporta il giocatore nella crescita mentale attraverso sessioni di allenamento che stimolano le diverse abilità, tra tenuta mentale e capacità di scegliere richieste per vincere una partita di tennis. Sense Arena consente di esercitarsi direttamente da casa ed è risultato fondamentale anche nel recupero di giocatori infortunati. In questo campo un’altra tecnologia disponibile, utile sia per professionisti, sia per amatori, è SwingVision. Questo strumento, grazie all’utilizzo di una tecnologia basata sull’AI e la fotocamera del telefono, elabora video in tempo reale e crea clip specifiche, selezionando spezzoni su indicazioni precise (ed esempio: “identifica solo i punti con più di 5 scambi o solo i vincenti di rovescio”) per facilitare le analisi e lo studio delle performance di ogni atleta.

La tutela dei professionisti dello sport passa anche dall’AI

Tutt’altro ambito che ha visto l’introduzione della tecnologia in questo 2023 è quello della tutela degli atleti. La Federazione Francese di Tennis, in collaborazione con il Roland Garros, ha introdotto nello slam parigino Bodyguard.ai, uno strumento che ha consentito ai tennisti di difendersi dalle molestie e dagli insulti online grazie al monitoraggio, all’analisi e alla moderazione dei contenuti sui social media. I modelli di Bodyguard.ai, basati sulla tecnologia di elaborazione del linguaggio tanto nota negli ultimi mesi grazie a ChatGPT, sono intervenuti per risolvere una problematica ormai lampante. Uno studio del 2022 condotto dall’ente regolatore delle comunicazioni britannico Ofcom e dall’Alan Turing Institute, che ha analizzato più di due milioni di tweet in un periodo di cinque mesi, ha rilevato che sette calciatori su dieci della Premier League hanno ricevuto almeno un tweet offensivo durante quel periodo. Il 7% dei giocatori ha subito abusi ogni giorno. Eseguendo la scansione di milioni di messaggi in tempo reale, il software contrassegna e rimuove istantaneamente i commenti tossici, in modo che i giocatori non debbano essere esposti a parole offensive e possano concentrarsi mentalmente nel dare il meglio sul campo.
Questa prima applicazione ufficiale nel circuito tennistico principale ha ricevuto apprezzamenti pubblici da molti giocatori professionisti, come la numero uno del ranking femminile Swiatek che ha commentato pubblicamente come l’introduzione di questo sistema abbia aiutato a concentrarsi sul gioco durante il torneo.
Questi sono solo alcuni esempi emblematici della presenza dell’Intelligenza Artificiale nel mondo del tennis. Fare una previsione su quali di queste tecnologie saranno ancora protagoniste nel 2024 e quante faranno la loro comparsa rivoluzionando il nostro modo di giocare e di fruire di questo spettacolo risulta complesso, quello che però emerge è come l’AI sia ormai parte integrante del mondo dello sport e venga ampiamente accettata a vario livello da tutte le figure.

Un viaggio tra sensori, algoritmi e realtà virtuale che stanno ridefinendo le regole del tennis.

Maria Caterina Baroni

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