Vai dal Barbieri: il vero costo dell'energia verde e il paradosso del LCOE
18 Sep 2024
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Comprendere meglio il Levelized Cost of Energy
A giugno, Lazard, una nota banca d’investimento globale, ha pubblicato la diciassettesima edizione della sua analisi sul Levelized Cost of Energy (LCOE). Questa metrica rappresenta una stima del costo di generazione elettrica per diverse tipologie di impianti come solare, eolico, carbone, gas naturale e nucleare, espressa in megawattora (MWh). Viene calcolata considerando la durata prevista dell'impianto e l'energia prodotta. Lo studio di Lazard sull’ LCOE è spesso citato per sostenere la tesi che le fonti rinnovabili siano competitive a livello di costo con quelle tradizionali. Tuttavia, tale approccio presenta significative limitazioni, soprattutto quando si confrontano i costi associati alle fonti energetiche intermittenti con quelli delle fonti convenzionali.
I limiti del LCOE nel confronto tra fonti energetiche
Lazard stessa riconosce alcune limitazioni di questa metrica nelle prime pagine del suo studio, ma molti esponenti pubblici tendono a citarlo senza tenere conto di tali avvertimenti. Questo contribuisce a una distorsione della percezione pubblica riguardo ai reali costi di generazione delle energie rinnovabili rispetto a quelle tradizionali. Le principali variabili che influenzano il calcolo del LCOE includono i costi di capitale per la costruzione, i costi di finanziamento, il prezzo del combustibile e la sua efficienza nella conversione da calore a elettricità, oltre ai costi operativi e di manutenzione. Tuttavia, il calcolo del LCOE viene effettuato in modo isolato, escludendo i costi legati all'integrazione di queste fonti energetiche nella rete elettrica che ne impattano notevolmente l’effettivo costo finale.
Costi esclusi dal LCOE: l'Impatto delle energie rinnovabili sulla rete
Ecco alcuni dei costi esclusi dal calcolo del LCOE ma fondamentali per comprendere l'impatto complessivo delle energie rinnovabili:
- Spese aggiuntive per la trasmissione: L'integrazione nella rete di una grande proporzione di energie intermittenti come eolica e solare richiedono un'espansione significativa della rete di trasmissione, poiché queste fonti sono spesso situate lontano dalle aree ad alta domanda, oltre ad un aggiornamento/potenziamento non inclusi nel calcolo LCOE.
- Oneri per il bilanciamento del carico: L'intermittenza delle fonti rinnovabili richiede l'uso di generatori di riserva e sistemi di accumulo energetico per garantire un approvvigionamento stabile. I costi di bilanciamento includono il mantenimento di sovracapacità e la riduzione della produzione per evitare sovraccarichi sulla rete. Il gas naturale e le batterie di accumulo giocano un ruolo chiave in questo processo, ma entrambi comportano costi significativi.
- Sovra-costruzione e riduzione della produzione: Poiché l'accumulo di energia tramite batterie è costoso, si propone di sovradimensionare gli impianti eolici e solari per garantire l'approvvigionamento nei periodi di bassa produzione. Tuttavia, quando la produzione supera la domanda, l'energia in eccesso viene ridotta, aumentando i costi per megawattora (MWh) prodotto. Inoltre, l'espansione delle infrastrutture energetiche comporta un aumento degli asset tassabili, specialmente negli Stati Uniti, traducendosi in maggiori imposte sulla proprietà che non vengono considerate nel calcolo del LCOE.
Ulteriori problematiche nel calcolo del LCOE
Oltre ai costi di integrazione non inclusi nel LCOE, esistono ulteriori problematiche nel suo calcolo e soprattutto nelle stime:
- Costi di capitale: La stima di $1300 per kilowatt utilizzata da Lazard è considerata troppo bassa e contribuisce a ridurre il costo del LCOE.Anche la EIA stima costi più alti, questo può portare a una sottovalutazione dei costi effettivi delle energie rinnovabili.
- Capacity factor: L'utilizzo di un valore medio del 55% per il capacity factor è irrealistico secondo i dati del 2022, dove per esempio solo lo 0.5% degli impianti operava a questo livello grazie ai dati. Una sovrastima di questo valore causa un aumento del denominatore nel calcolo del LCOE, abbassando così il suo valore.
- Vita utile degli impianti: Lazard tende a sovrastimare la vita utile delle turbine, andando a operare sempre sui MWh prodotti e riducendo artificialmente il valore del LCOE, allo stesso tempo sottostima la vita utile del gas.
La metrica del LCOE non più adeguata?
Il LCOE era efficace quando la produzione energetica proveniva principalmente da fonti stabili e costanti. Tuttavia, con l'integrazione delle fonti intermittenti nel mix energetico, esso non rappresenta più in modo completo i costi effettivi di generazione. È stato concepito per confrontare fonti con pari affidabilità, come carbone, gas naturale e nucleare, che forniscono energia su richiesta. Al contrario, fonti come eolico e solare non garantiscono una produzione costante, rendendo il confronto tra LCOE di fonti dispacciabili e non dispacciabili fuorviante.
Conclusione
Nonostante il LCOE rimanga una metrica importante, non rappresenta più in modo esaustivo i costi delle energie rinnovabili nel contesto moderno, soprattutto quando si considerano le sfide legate alla loro integrazione nella rete elettrica. Il LCOE non include infatti i costi complessivi per il sistema elettrico, né i costi che ricadono sui consumatori, come l'adattamento della rete e la fornitura di risorse di backup. Inoltre, sarebbe più corretto confrontare il costo delle rinnovabili con quello delle centrali esistenti già ammortizzate e ancora capaci di produrre energia a basso costo. La U.S. Energy Information Administration suggerisce l'utilizzo del LACE (Levelized Avoided Cost of Energy) per confrontare le fonti energetiche di gruppi diversi, tenendo conto dei costi sistemici. In definitiva, per avere un quadro più chiaro e completo della situazione energetica globale, è necessario un approccio più sfaccettato e meno semplicistico.
Alessandro Barbieri